MEDITAZIONE
meditazione
 

“Meditazione” è un qualcosa di assolutamente semplice e naturale e al tempo stesso di estremamente difficile sia da definire che da mettere in pratica. Intanto la parola “meditare” è usata da più parti con significati differenti.

Il senso comune la identifica sostanzialmente nelle pratiche religiose orientali, in particolare il Buddismo, oppure la utilizza di frequente come sinonimo di riflettere, pensare o concentrarsi su qualcosa in modo approfondito.

La pratica meditativa ha una storia millenaria e affonda le sue radici nel mondo orientale, dall’antica India all’antica Cina, al Giappone e in generale alle tradizioni spirituali orientali (le principali sono Induismo e Buddismo). Solo nel 1700 l’interesse per la meditazione si fece spazio in Occidente, quando cominciarono ad essere tradotti testi come le Upanishad vediche, la Bhagavad Gita, i Sutra buddisti.

Negli ultimi trent’anni, la meditazione è entrata sempre più nelle vite degli occidentali e si sta facendo strada nella Medicina e nelle ricerche scientifiche. Grande merito in tal senso è da attribuire ad un medico statunitense Jon Kabat-Zinn che nel 1979 fondò la Clinica per la riduzione dello stress presso l’Università del Massachusetts, elaborando man mano un programma laico – oggi molto conosciuto nel mondo – Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR). Da allora gli studi si sono moltiplicati e la Mindfulness ha trovato molte applicazioni, dalle persone sofferenti di dolori cronici, di disturbi depressivi e ansiosi, al campo più ampio della gestione dello stress e alla rieducazione verso uno stile di vita sano e consapevole.

Se in Inglese si può utilizzare il termine “mindfulness” – che non ha un corrispondente in italiano se non quello che più vi si avvicina “consapevolezza” – possiamo invece soffermarci un momento sul significato etimologico della parola “meditare”, dal latino meditāri “pensare, riflettere”, iterativo di medēri “curare”. Proprio il verbo “curare” si avvicina molto di più al significato che diamo alla meditazione. “Cura” deriva dal latino dalla radice ku-kav ovvero “osservare” e nella sua forma più antica coera stava ad indicare l’atteggiamento di premura, di attenzione, di vigilanza, preoccupazione nei confronti di una persona amata o di un oggetto di valore. Ecco che “meditare” è un prendersi cura in modo amorevole e gentile, osservare e rivolgere l’attenzione vigile al proprio interno come a ciò che è intorno a noi. Meditare vuol dire prendersi la responsabilità, cioè sentirsi pronti e in grado di rispondere agli stimoli che provengono dal proprio interno e a quelli provenienti dall’esterno. Significa coniugare il sapere accettare ciò che è per come è, con l’essere presenti e rispondere attivamente. Il suo significato può apparire contraddittorio ad un occhio esclusivamente razionale e che rimane sulla superficie delle cose, mentre man mano che si sperimenta la pratica meditativa, formalmente come nella vita di tutti i giorni, il suo significato diviene estremamente coerente, proprio perché mira ad integrare “ragione” e “istinto”, emisfero cerebrale sinistro ed emisfero cerebrale destro.

 

QUANTI TIPI DI MEDITAZIONE ESISTONO?

Esistono molti tipi di meditazione e tutti hanno sicuramente in comune l’obiettivo di migliorare la salute mentale e fisica degli individui. Sempre più numerose sono le ricerche in ambito scientifico che indagano i benefici a cui può portare la pratica meditativa. I risultati delle ricerche sono molto interessanti e ancora oggi promettenti. Consentono l’avanzamento delle conoscenze sul funzionamento mentale, sulle connessioni corpo-cuore-mente, sui fattori che influenzano la salute e il benessere psicofisico. Vediamo alcune tra le principali forme di meditazione.

MEDITAZIONE ZEN o ZAZEN: si basa sui principi del Buddismo Zen, si pratica in una specifica posizione da seduti, a gambe incrociate sul cuscino zafu, guardando in basso o di fronte, portando l’attenzione al respiro nel momento presente.

MEDITAZIONE VIPASSANA: deriva sempre dalla pratica buddista, significa “visione chiara e profonda” per vedere le cose come realmente sono, attraverso l’attenzione al respiro, alle sensazioni corporee, ai suoni, ai pensieri e alle emozioni che spontaneamente si presentano alla coscienza nel momento presente.

MEDITAZIONE TRASCENDALE: è una tecnica sviluppata dal maestro Maharishi Mahesh Yogi negli anni “50, che utilizza i mantra, sia una parola o una frase specifica da ripetere durante la pratica meditativa.