IL MODELLO DEGLI STATI DELL’IO (GENITORE, ADULTO, BAMBINO)
Facciamo un bel tuffo nel modello degli stati dell’Io proposto da Eric Berne passando per dei semplici ritratti di interazioni di vita quotidiana. Immaginiamo di entrare dentro queste piccole scene in modo da vivere le sensazioni e le emozioni che ci suscitano, per poi ridiscendere con i piedi a terra e guardare ad esse con occhio esterno, attento e realistico.
Una ragazza si avvicina teneramente al suo fidanzato, lo abbraccia forte e lo rassicura dicendogli che tutto andrà bene, non avrà da temere e lei starà sempre al suo fianco.
Il modo di comportarsi della ragazza, ciò che sente, ciò che sta pensando ed esprime al fidanzato, si rifanno al modello che ha imparato dalla sua mamma, per tutte le volte che la sua mamma si è presa cura di lei nello stesso modo e per quello che le ha trasmesso sull’importanza di sostenere le persone care nel momento del bisogno.
Dall’osservazione del comportamento della ragazza possiamo notare che: il suo corpo si muove verso l’altro in segno di vicinanza, di protezione, fino all’abbraccio sostenitivo; il suo atteggiamento è comprensivo e premuroso; le sue parole e il tono della voce sono dolci, tenere, confortanti e affettuose.
In quel momento la ragazza è come un genitore affettivo.
Una donna raggiunge le amiche che stanno bevendo qualcosa al tavolo di un bar. Dopo aver salutato le amiche, scorge una sedia vuota al tavolo a fianco, la prende e, mentre sta per sedersi, sente un giovane alle sue spalle che alquanto arrabbiato le grida: “Eh, non le hanno insegnato l’educazione?” Così il giovane con fare scontroso va verso la donna per riprendersi la sedia e riportarla al suo tavolo.
Il comportamento del giovane, il sentimento che ha provato e ciò che ha pensato in quel momento, ricalcano il modello appreso dal padre quando reagiva arrabbiandosi e criticando chi gli faceva un torto o riprendendo aspramente il figlio quando mancava di rispetto.
Dall’osservazione del comportamento del giovane possiamo notare che: ha le spalle alzate e il dito puntato verso la donna, si affretta a riprendersi la sedia dopo aver alzato la voce e averle dato della maleducata in tono molto critico.
In quel momento il giovane è come un genitore critico.
Un impiegato di banca si rivolge in modo attento al suo cliente spiegandogli la procedura che dovrà seguire per aprire un deposito titoli e quali opzioni potrà valutare per investire i suoi risparmi, illustrando vantaggi e svantaggi di ciascuna.
Il comportamento dell’impiegato, il suo sentire e pensare, riflettono la risposta diretta al qui ed ora, mettendo insieme i dati forniti dal cliente rispetto alla sua richiesta e le conoscenze tecniche in materia di titoli bancari e investimenti.
Dall’osservazione del comportamento dell’impiegato possiamo notare che: si dispone verso il cliente con atteggiamento interessato e vigile, usa un tono di voce lineare, pacato e deciso, utilizza il pensiero logico e razionale, illustrando al suo clientecome, cosa, perché, quanto può essere utile o vantaggioso, ecc.
In quel momento l’impiegato è come un adulto.
Un uomo rientra a casa dalla moglie dopo una dura giornata di lavoro. Appena la vede, le rivolge un bellissimo sorriso che anche lei ricambia pienamente. Allora la prende in braccio e con voce energica e allegra le dice ciò che vuole per rendere magica quella serata intima. Iniziano così a scambiarsi coccole e a giocare piacevolmente, mentre la cena attenderà.
Il comportamento dell’uomo, il suo sentire e i suoi pensieri, svestiti dalle pesantezze lavorative, ripercorrono il gioco libero e spensierato a cui si dedicava quando era piccolo, sprigiona quella stessa energia che sentiva tutte le volte che si divertiva un mondo a giocare con i cuginetti e gli amici.
Dall’osservazione del comportamento dell’uomo possiamo notare che: il suo atteggiamento è rilassato, giocoso e amante del divertimento, si muove spontaneamente, con voce energica e felice esprime a parole ciò che vuole.
In quel momento l’uomo è come un bambino libero.
Una fidanzatina non vede l’ora di uscire a cena con il suo ragazzo. Per tutta la serata lui le racconta i suoi malesseri sul lavoro e i diversi problemi che lo preoccupano. Lei tende man mano ad irrigidirsi e a chiudersi, delusa nelle aspettative che si era fatta. Ancora una volta si sente non considerata e non amata.
Il comportamento della giovane fidanzata, il suo sentimento e ciò che pensa riflettono lo stesso schema che usava da piccola quando il padre rivolgeva attenzioni alle sue sorelle e non a lei, tanto che sentiva di non essere importante per lui. Decideva di non ascoltare neppure le parole del padre e di isolarsi da tutto e da tutti, per poi andare a piangere in camera sua.
Dall’osservazione del comportamento della fidanzatina possiamo notare che: la sua postura è rigida e contratta, il suo atteggiamento è di chiusura e di accettazione passiva di quanto accade, diventa triste, apatica e isolata dal contesto.
In quel momento la giovane è come una bambina adattata.
Il modello degli stati dell’Io è alla base dell’Analisi Transazionale e permette sia di guardare dentro il singolo individuo sia di orientarci e districarci nelle relazioni tra individui.
Eric Berne cerca di andare oltre i concetti freudiani di Es, Io e Super Io, per delineare dei concetti più strettamente fenomenologici, cioè che si riferiscono ad esperienze facilmente osservabili, che ciascuno di noi può fare. Questo è il significato degli stati dell’Io intesi come degli stati distinti dove l’Io di manifesta in un determinato momento.
Lo stato dell’Io è uno “schema uniforme di sensazione e di esperienza direttamente collegato a un corrispondente schema uniforme di comportamento” (Berne 1966; pag. 265).
Le persone passano per così dire da uno stato dell’Io all’altro, a seconda del momento e della situazione, sia per l’intervento di fattori interni alla persona sia per fattori esterni. Berne distingue tre stati dell’Io che caratterizzano la personalità dell’individuo.
“Lo stato Genitoriale dell’Io è un insieme di sentimenti, atteggiamenti e modelli di comportamento simili a quelli della figura genitoriale.” (Berne, 1961; pag. 64).
“Lo stato Adulto dell’Io è caratterizzato da un insieme autonomo di sentimenti, atteggiamenti e modelli di comportamento che risultano adattati alla realtà presente.” (Berne, 1961; pag. 65).
“Lo stato Bambino dell’Io è un insieme di sentimenti, atteggiamenti e modelli di comportamento che risalgono alla nostra infanzia individuale.” (Berne, 1961; pag. 66).
Il modello degli stati dell’Io (GAB) viene rappresentato graficamente così.
Probabilmente non a caso troviamo in alto lo stato dell’Io Genitore (G) ad indicare il rapporto con l’autorità; in basso lo stato dell’Io Bambino (B) in segno della sua vicinanza con la terra e con la sfera dei bisogni; mentre in mezzo tra G e B troviamo lo stato dell’Io Adulto per mettere in luce la sua importante funzione di mediazione tra i due (Ricardi, 1997).
Analizzare la struttura degli stati dell’Io permette di cogliere il contenuto di ciascuno stato dell’Io in una persona; quindi come essi si sono formati e strutturati, sulla base di quali esperienze. L’analisi strutturale di II ordine è un ulteriore approfondimento che permette di spiegare lo sviluppo dell’individuo. Nel Genitore troveremo il Genitore, l’Adulto e il Bambino della madre, del padre e delle figure significative per la crescita di una persona (si potrebbe procedere all’infinito nelle generazioni precedenti); nel Bambino troveremo forme arcaiche di Genitore (detto l’Elettrodo), Adulto (detto il Piccolo Professore) e Bambino (detto Bambino somatico) come si sviluppano nei primi anni di vita.
Quando facciamo un’analisi funzionale degli stati dell’Io andiamo a vedere la modalità in cui funziona la personalità in un dato momento. Rispetto alla funzione degli stati dell’Io si possono distinguere: il Genitore Affettivo, il Genitore Critico o Normativo, il Bambino Libero o Naturale, il Bambino Adattato che comprende anche quello Ribelle.
Se siamo interessati agli aspetti intrapsichici ovvero a che cosa accade all’interno della persona, faremo riferimento al modello strutturale degli stati dell’Io. Se invece siamo interessati agli aspetti interpersonali ovvero a come le persone si relazionano tra loro, faremo riferimento al modello funzionale. È chiaro che da un’osservazione esterna, possiamo sì osservare la funzione, mentre rispetto alla struttura possiamo solo tentare di dedurla. L’osservazione del comportamento di una persona, il suo modo di porsi, la postura, gli atteggiamenti del corpo, la gestualità, le espressioni del volto, le parole e il tono della voce, permettono di individuare quale stato dell’Io funzionale sta mettendo in atto.
La persona che sta bene dal punto di vista psicologico ed emotivo è in grado di scegliere in quale stato dell’Io investire energia in quel dato momento. In questo caso gli stati dell’Io vengono raffigurati come nell’immagine presentata sopra: vi sono confini sufficientemente permeabili tra i tre stati dell’Io ad indicare che l’Adulto è capace di separare ciò che proviene dal suo Genitore e ciò che proviene dal suo Bambino, facendo una valutazione della realtà propria dell’Adulto che viene così definito Adulto integrato: “Adulto che incorpora le qualità positive del Bambino e del Genitore” (Stewart e Joines, 1987; pag. 415).
Quando i confini tra gli stati dell’Io sono troppo lassi o troppo rigidi, il flusso di energia psichica subisce delle confluenze o dei blocchi che possono divenire patologici. In A.T. si parla in tal senso di contaminazione dello stato dell’Io Adulto da parte del Genitore e/o del Bambino e di esclusione di uno o più stati dell’Io. I sintomi derivanti da questi due tipi di patologia vanno da lievi malesseri nella vita quotidiana a patologie di maggiore rilevanza, dal versante nevrotico fino a quello psicotico.
Bibliografia
Berne E. (1961), Analisi transazionale e psicoterapia: un sistema di psichiatria sociale e individuale, Astrolabio, Roma, 1971.
Mastromarino R. e Scoliere M., Introduzione all’Analisi Transazionale: “Il modello 101”, IFREP, Roma, 1999.
Ricardi F., L’Analisi Transazionale: il sé e l’altro, Xenia, Milano, 1997.
Stewart I. e Joines V. (1987), L’Analisi Transazionale: guida alla psicologia dei rapporti umani, Garzanti, Milano, 2000.
Woollams S. e Brown M. (1978), Analisi Transazionale: psicoterapia della persona e delle relazioni, Cittadella, Assisi, 1990.